MADAGASCAR 4° Direzione Atsirabe
Direzione Atsirabe
La mattina smontiamo la tenda e ce ne andiamo verso Atsirabe, fermandoci in un parco privato che è una specie di zoo dove ci sono tutte specie di animali endemici del Madagascar.
Possiamo cosi vedere e toccare centinaia di serpenti, farfalle, rane, rane piccolissime, gechi, pipistrelli giganti, coccodrilli e camaleonti di tutti i colori e dimensioni.
Il paesaggio lungo la strada è per lo più ricoperto di pini, ma poi scompaiono anche loro e inizia ciò di cui abbiamo molto sentito parlare e che qui è solo un antipasto, gli incendi.
Qui gli incendi si usano per fare il carbone, a differenza della zona sud che sono usati per il pascolo.
É allucinante vedere ettari ed ettari di foreste che stanno per bruciare e ai lati delle strade vedere le donne vendere qualche chilo di carbone.
Ci fermiamo a vedere la fabbrica del pentolino, dove si fabbricano le tradizionali pentole da cucina ancora come centinaia di anni fa.
Lungo il tragitto, sempre in macchina, parliamo con Remi e ci dice che nel 2009 c’è stato in golpe ci stato da parte di un 38enne appoggiato dai francesi perche, il vecchio presidente aveva aperto il mercato a investimenti stranieri sopratutto canadesi rompendo l’egemonia centenaria dei nostri cugini d’oltralpe, che si erano straniti di brutto.
Una delle prime cose che fece il nuovo rampollo francese fu di chiudere una delle poche società in attivo e che dava lavoro a migliaia di persone, una società che faceva l’yogurt che dice lui era buonissimo e a portata di tutti.
Arriviamo ad Antsirabe, paese che tra l’altro è un punto di partenza per il fiume Tsiribihina, per il parco dello Tsyngy e del Ranomafana. Io avrei preferito proseguire per lo Tsynngy e farmi dieci giorni in canoa fino al mare, ma il grande capo donna vuole vedere i lemuri… ogni desiderio è un ordine…
Alloggiamo a Green Park, davvero bello.