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Dopo 3 giorni nel più totale relax, quasi portato alla noia, decidiamo di lasciare Meknes e arrivare a Chefchaouen.

Vogliamo cercare un pò di avventura nel Rif Marocchino.

Ma soprattutto visitare la città azzurra, che fino agli anni ’50 era proibita agli stranieri.

mappa chefchaouenDa Fez partono dei bus e taxi collettivi diretti che ci impiegano 4 ore, ma siccome troviamo un passaggio gratuito per Tanger da un ragazzo che abbiamo conosciuto alla riad ne approfittiamo per risparmiare un pò di soldi.

Arriviamo a Tanger verso le 13 e ci facciamo portare direttamente alla stazione dei bus.

Da qui verso le 14 ne prendiamo un’altro bus per 3€ per Chefchaouen.

Da Tangeri sono 130 km.

Attraversiamo gole, valli e picchi.

Le strade sono un continuo saliscendi tutte curve senza guardrail, in un susseguisi di uliveti, agrumeti, pascoli, campagne brulle e villaggi rurali.

La città azzurra di Chefchaouen

La città azzurra di Chefchaouen

Siamo nella regione settentrionale del Marocco, tra l’Algeria, il mediterraneo e l’Atlantico.

Nel triangolo tra Tangeri, Tetouan e Chefchaouen.

Siamo in mezzo al RIF marocchino, una delle regioni più intriganti ma anche pericolose.

E’ questo il Parco nazionale del Talassemtane, grande 60.000 ettari.

Un ottimo posto per effettuare escursioni e trekking e da cui proviene il 40% della marijuana mondiale e il 60% dell’hashish consumato in Europa.

Qui il consumo è legale ma è vietato il trasporto e il commercio e viene fumato con la classica pipetta chiamata “sebsi”.

Una delle attrattive turistiche della regione è infatti la visita alle fattorie in cui ci sono le piantagioni di l’hascisc, è possibile passarci anche qualche giorno.

Verso le 16 arriviamo a Chefchaouen, la città azzurra.

credits foto Emanuele Margiotti

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