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Mescalina Backpacker

EZLN

Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale

Para Todos Todo, Nada Para Nosotros

Se Gramsci scriveva che “ogni movimento è romantico per definizione” allora l’EZLN è il movimento per me più romantico e sognatore che esiste.

Il suo simbolo, la bandiera nera con la stella rossa, il suo leader, il Sub Comandante Marcos, la sua terra, il Chiapas, le sue milizie, gli indigeni maya messicani, lo rendono senza dubbio uno dei movimenti più pubblicizzati del 20 secolo.

Un esercito irregolare, un movimento clandestino anticapitalista, libertario e indigenista, socialista e anarchico che è attivo tra le montagne del Chiapas in Messico lo lo stato più meridionale e povero del Messico.

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Il suo leader e portavoce è il SUP, il SubComandante Marcos, figura misteriosa e controversa, personaggio multimediale e scrittore di comunicati e lettere di pregevolissima fattura, leader carismatico e No-Global, ma sopratutto Rivoluzionario e Guerrigliero.

Formatosi il 17 Novembre 1984, si è fatto conoscere al mondo nel 1994 con l’entrata in vigore del NAFTA, l’accordo di libero scambio commerciale tra Usa, Canada e Messico.

Le sue milizie, costituite da Indios discendenti Maya, si riconoscono per il passamontagna nero in testa e il fazzoletto rosso al collo, lottano, secondo loro, da più di 500 anni, da quando i primi indigeni iniziarono ad opporsi ai conquistadores.

Il loro mentore e idolo, da cui prendono il nome è quell’Emiliano Zapata, tanto caro a tutto il popolo Messicano e hanno come obiettivo la liberazione del Chiapas dal governo Messicano che sta svendendo alle multinazionali occidentali le risorse del paese costringendo il popolo a condizioni di vita inaccettabili.

L’EZLN non è solo un movimento No-Global, ma bensi un suo precursore, con più di 100.000 attivisti e 3.000 guerriglieri contro i 70.000 soldati che il governo Messicano sta impiegando solo nella regione del Chiapas.

L’EZLN è un movimento completamento pacifista e tranne la prima insurrezione non si è ha conoscenza di azioni violente che il movimento ha sempre rifiutato a favore di comunicati e marce per la pace.

“Paramilitar” degli Ska-P, “Chiapas” dei Punkreas, “Il ballo di Aureliano” dei Modena City Ramblers, “Viva Zapata” della Banda Bassotti, “Mentira” di Manu Chao ma anche 99 Posse e Rage Againt Machine hanno reso omaggio con le loro canzoni all’EZLN.

subcomandante marcos

MESSICO SubComandante Marcos
MESSICO Pancho Villa