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Mescalina Backpacker

O PINO – Ultimo paese prima di Santiago

Arrivo, dopo aver sbagliato strada, a O Pino, l’ultimo paese che precede Santiago, praticamente una via con un po’ di case e inizio subito a cercare un ostello ma ce ne sono pochi e il paese sembra un po’ deserto.

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Proprio alla fine della via sulla destra eccolo, e’ il sotto di un palazzetto e vengo subito accolto in maniera un po’ irruenta dalla signora (zitella esaurita) proprietaria e da suo padre, un pensionato che aveva partecipato credo alla seconda guerra mondiale.

I letti sono quasi tutti occupati, sono liberi soltanto due, uno e’ situato in una stanza con quattro ragazze spagnole, uno e’ situato in una stanzetta piccolina, letto a castello con la parte sotto libera.
La proprietaria effettua pressioni psicologiche su di me per paura che nella stanza in 5 ci sia troppa confusione che potrebbe turbare la quiete a cui lei, stranamente, tiene tanto.

Così, plagiadomi, mi costringe ad optare per la stanza più piccola, lei e’ felice della mia scelta e noto un ghigno malefico nei miei confronti, forse perché infastidita’ dalla mia solarità.

Mi accomodo sul letto, sistemo un po’ lo zaino quando finalmente mi vedo uscire dal bagno il mio compagno di stanza…..ops compagna…stavolta la fortuna aveva girato dalla mia parte, infatti solo con me nella stanza vi era una donna…purtroppo la stanchezza del cammino non mi aveva fatto essere lucido nella prima visualizzazione della donna infatti oltre all’ambiente scuro e alla spossatezza mi vedevo costretto a ritrattare sul mio giudizio.

La ragazza, avvicinandosi si mostrava per quello che era e le mie paure che avevo sconfitto durante tutto il cammino riaffioravano pian piano.

Lei era alta, indossava un asciugamano che gli copriva i seni e che era legato altezza dei fianchi quindi presumo che i suoi seni arrivavano ai fianchi.

Mi volto con timore ma poi decido con coraggio di affrontarla.
Ho paura, la guardo, mi sembra di notare qualche somiglianza, non so’ credo Platinette, respiro piano per mantenere il controllo, spero che lei non lo faccia e invece succede l’irreparabile.

Si toglie l’asciugamano e sotto il vestito niente, giuro non volevo guardare ma gli occhi presi dalla curiosità non so di che, hanno sbirciato e ho visto per la prima volta nella mia vita una donna con quattro culi, uno sopra l’altro.

Lei mi sorride accenna qualche parola si mette una tuta rosa e si sdraia aime’ sul letto sopra il mio.

Gia’ mentre saliva le scalette avvertivo degli scricchiolii accentuati oltre che dal suo esagerato peso anche dal vibrare dei 4 culi.

Sdraiatasi sul letto, le molle non tengono  e lo spazio che ho a disposizione per dormire magicamente si comprime e capisco che sarò il primo pellegrino a morire schiacciato da una pellegrona di 100kg.

Così non ci penso due volte, esco, corro nella hole a tracannarmi una birra e mi imbatto al tavolo con il padrone, quello vecchio.

Mi racconta un po’ di cose credo in spagnolo poi mi offre un massaggio su quelle poltrone che vibrano.
Poi però mi chiede tre euro per il massaggio.

Ma come non aveva detto che era offerto???
Mi faccio la doccia e sto’ ben attento a non incappare nella mia compagna di stanza che già russa il lingua credo tedesca.

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Vado un po’ in giro, entro in un ristorante e mi imbatto nei miei vecchi amici di Chia, incontrarti precedentemente; mi siedo con loro ci facciamo una cena all’italiana.

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Poi una partita a carte che terminerà con lieto finale a suon di bestemmie e vado a dormire, sperando, prima volta nella mia vita, di non trombare con la vicina di letto.

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WallyLalli racconta 13° puntata - Santiago de Compostela