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Mi sveglio che sono a Beirut in Libano, il mio primo giorno in Medio Oriente e non ho la più pallida idea di cosa vedere, fare o andare.

So solo che per proseguire il viaggio mi serve ottenere il visto Siriano ma tutti mi dicono che è impossibile farlo direttamente alla frontiera.

Cosi lascio l’albergo, prendo lo zainetto e con il taxi vado all’ambasciata Siriana.

Fila allucinante e dopo due ore riesco a parlare con l’ufficiale incaricato, che mi dice che alla frontiera via terra non rilasciano visti per arrivare a Damasco e che con 50 euro vede quello che riesce a fare.

Mi lascia una ricevuta e mi da appuntamento a lunedì, oggi è sabato e domani sono chiusi.

Anche se non avevo minimante idea di restare a Beirut, ho 2 giorni per godermi la città.

Cosi trovo un alberghetto vicino nella downtown vicino al lungomare e al porto, lascio lo zaino e me ne vado senza meta in giro.

Beirut, 2 milioni di abitanti, una città multietnica e multireligiosa, le sue origini risalgono già al XX secolo a.C., diventando con i Fenici e Romani una delle città più potenti di tutto il Mediterraneo.

Negli anni ’60 è una delle capitali più importanti e famose non solo del jet-set mondiale ma anche del mondo bancario, assicurativo e finanziario.

Siamo negli anni del boom economico e Beirut diventa la Saint Tropez del Medio Oriente.

Purtroppo scoppia la guerra civile, dal 1975 al 1990, arrivano milioni di profughi Palestinesi e gli Ebrei residenti scappano portandosi dietro la maggior parte delle riserve monetarie.

Beirut diventa il principale campo di battaglia ma sopratutto il luogo privilegiato dell’aviazione Israeliana per scovare i “terroristi” Palestinesi e i capi dell’OLP.

La città viene distrutta, annientata, sventrata, rasa al suolo, uccisa a morte, anzi, quasi.

Beirut

Alcune delle case all’intero della città

Nel ’92 la guerra finisce e come l’araba fenice, nella città inizia un imponente opera di ricostruzione.

Tornano gli antichi splendori economici, finanziari e assicurativi, culturali e accademici tra i più apprezzati di tutto il mondo Arabo e Medio Orientale.

Passo tutta la giornata passeggiando tra palazzi occidentali e palazzi ottomani, palazzi ristrutturati e palazzi dove ancora si vedono i retaggi della guerra con i buchi delle pallottole, segni dei bombardamenti e macerie un po ovunque.

Testimonianze dei 17 anni di guerra civile e delle tensioni che continuano purtroppo ancora oggi.

Tutto questo in un atmosfera di una falsa tranquillità tra musei, gallerie d’arte, centri culturali, alberghi lussuosi, macchine occidentali e donne bellissime.

In fin dei conti Beirut è una città ricca, con costruzioni nuove, bar, boutique e ristoranti eleganti e costosi.

Beirut

Nella città ci sono molte Ferrari e macchine Italiane

La più occidentale delle città medio orientali, romantica e affascinante, eclettica e sofisticata.

Ma non scordiamoci che a pochi chilometri di distanza ci sono migliaia di profughi Palestinesi che vivono nella periferia.

La città è divisa in due:

  1. La parte Orientale – Cristiana
  2. La parte Occidentale – Mussulmana

Il mio percorso inizia dai faraglioni simbolo della città e le rocce dei piccioni.

Poi Piazza Neymeh e dei Martiri, il centro della città e a piedi arrivo fino alla parte nuova e occidentale di Beirut: Ras Beirut.

Questa è la zona universitario, degli alberghi e dei residence,.

Poi prendo un bus e scendo a Gemmayzeh, la zona della moda e del lifestyle.

Gemmayzeh, insieme a Hamra è dove si concentrano anche i ristoranti e i locali più frequentati.

Verso l’ora di cena raggiungo Achrafieh, il quartiere Cristiano.

Quello dei locali notturni, delle banche e degli uffici commerciali, il più antico della città.

La parte occidentale di Beirut sembra una bambola di cristallo, cosi precisa, pulita, con una vita frizzante.

Non bella esteticamente ma piena di fascino e ammaliante, con molti centri commerciali e moderni mercati / suq.

Così apparentemente inarrivabile e inespugnabile, con tutti questi militari e poliziotti ogni 100 metri.

Cosi fragile e indifesa allo stesso tempo.

Torno in albergo che è mezzanotte, ho camminato tutto il giorno da solo senza nemmeno rendermi conto.

Non prima di aver visto di notte la Moschea Mohammad Al-Amin, costruita nel 2008, uno spettacolo di luci e colori.

Beirut

Moschea Mohammad Al-Amin

COSA VEDERE E DOVE ANDARE A BEIRUT

  • Downtown, il centro storico in cui si trovano campanili, minareti, edifici in rovina e palazzi moderni. Ma anche la Piazza dei Martiri in cui c’è la Moschea Blu, la cattedrale di San Giorgio e la Moschea Al Omari, la grande Moschea, risalente all’Impero Bizantino, uno dei pochi monumenti storici intasi della città.
  • Hamra, il quartiere cosmopolita dove si trova l’Università Americana. Una zona moderna con negozi, ristoranti e banche.
  • Jemeise, il quartiere culturale e multicultare, di origine ottomana con moderne gallerie, musei e caffè frequentati da artisti
  • Corniche, il lungomare di Beirut do ve si trovano gli “Scogli dei Piccioni”
  • Escursione in teleferica per raggiungere Harissa e il santuario dedicato alla Nostra Signora del Libano da cui si ha un panorama su Beirut come in nessun altro punto
MEDIO ORIENTE 1° Partenza per il viaggio in Medio Oriente - G°1
MEDIO ORIENTE 3° Baalbek, la città onirica dei Romani - G°3
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