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Mescalina Backpacker

CHIANG MAI

Dopo una notte insonne per le temperature glaciali dovute all’aria condizionata, arrivo a Chiang Mai.

Sul bus faccio conoscenza con un ragazzo francese e così andiamo alla ricerca di una Guesthouse e prendiamo insieme una camera.

chang mai

Il problema principale di andare i giro da soli in Indocina è che non esistono i classici ostelli con letti in camerata ma solo Guesthouse con camere singole, doppie o triple; quindi l’unico modo per risparmiare sul dormire, è quello di condividere le stanze con i vari ragazzi e ragazze che si incontrano lungo il viaggio.

Francois, il mio nuovo amico, mi dice che lui si fermerà una settimana nella regione di Chiang Mai, andando a fare trekking a dorso di elefanti per vedere le famose donne giraffa, quelle con il collo ricoperto da anelli da quando sono bambine in modo che si allunga.

Il problema è che diventa talmente tanto lungo che se lo si toglie, si spezza il collo.

chang maiA me non mi entusiasma proprio per niente, quindi mi metto alla ricerca di informazioni su come andare in Birmania via terra.

Scopro subito che è una cosa complicata, perché al posto di frontiera di Mae Sot, ti rilasciano solo un visto di due giorni, dovrei tornare  Bangkok, fare il visto all’ambasciata e prendere un volo per Yangoon.
Così, a malincuore, abbandono l’idea della Birmania e inizio  a prendere in considerazione il Laos.

Al contrario, per andare in Laos da Chiang Mai è facile, veloce e economico.

Tutte le agenzie, vendono pacchetti con trasferimento con pickup fino al confine, si attraversa il fiume su una barca, fai il visto direttamente lì e poi c’è bus notturno per Luang Prapang.

Un po’ indeciso su quello che devo fare, ce ne andiamo a fare un passeggiata per la città.

Camminiamo dalla sonnolenta, tranquilla e ancora orientale città vecchia a forma di una quadrato delimitato da 4 strade, il cui interno è la zona dei backpackers con bar, pub guesthouse e ristoranti tutti economici,  fino alla più occidentale e capitalistica parte nuova.

Mi sorprende il vedere che ogni abitazione e negozio in qualsiasi parte della città, ha il suo altare per gli dei.

chang maiLa città nel suo insieme è molto rilassante, pulita, con molti centri di meditazione, scuole per imparare la lingua Thai e la cucina Thailandese, con larghi e lunghi viali alberati a ridosso di canali proveniente dal fiume che scorre indisturbato.

chang maiCi fermiamo a bere due birre al Daret’s house, incontriamo delle ragazze americane e ci uniamo a loro per andare a vedere il Wat Phrathat Doi Suthep, il tempio sul monte Suthep fondato nel 1386.

Dalla terrazza del tempio si gode di una visuale stupenda sulla città di Chiang Mai.

Il tempio è considerando molto importante dai Buddhisti in quanto contiene, all’interno della padoga centrale, alcuni resti di Buddha. 

Iniziamo a parlare e vedendo i miei dubbi, mi invitano con loro a Ko Samui, un isola nel sud, uno di quei posti turistici che si vedono in cartolina.

Accetto subito l’invito, poi però iniziamo a raccontarmi del loro viaggio e dei giorni trascorsi in Laos, dei monaci, dei templi buddisti, di una nazione tutta da scoprire, che sta solo ora aprendosi al turismo e della infinita ospitalità di un popolo semplice e umano.

chang maiCosì, appena ritorniamo a Chiang Mai, vado subito alla reception del Daret e compro un biglietto del bus per l’indomani per Luang Prapang.

THAILANDIA 3° Bangkok cosa ho fatto
LAOS 5° Da Chang Mai a Luang Phrabang...welcome to Laos