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Mescalina Backpacker

Madagascar Perché?

Quando la mia ragazza mi ha proposto di fare un viaggio in Madagascar, non è che abbia fatto proprio i salti di gioia.

E quando alla mia domanda “Ma cosa andiamo a vedere?” mi ha risposto ” I lemuri”, ho riso per un’ora.

Piano piano ho iniziato a informarmi e più mi informavo e più il mio scetticismo cresceva, soprattutto perchè mi rendevo conto che un viaggio nella quarta isola più grande del mondo, richiedeva, per forza, il noleggio di una macchina con guidatore e una guida privata.

Per me, abituato a girare sempre, in tutto il mondo, con bus e treni, in completa autonomia, un viaggio di 20 giorni in macchina era impensabile.

Purtroppo non avevamo alternative e visto che le mete degli ultimi viaggi le avevo scelte sempre io, ho trovato su alcuni forum online una guida con cui abbiamo buttato giu un programma di 20 giorni e ci siamo dati appuntamento all’aeroporto di Antananarivo.

E cosi ci facciamo 20 giorni nell’isola rossa, uno degli ultimi paradisi naturalistici del mondo, la terra promessa dei biologi e il Santo Graal dei botanici.

Un’isola che ha l’80% di flora e fauna endemica, con più di 100 tipi diverse di orchidee e una flora che viene scoperta giorno dopo giorno, impossibile da trovare altrove; per di più non c’è nessun animale velenoso per l’uomo, tranne uno, l’uomo stesso.

Un’isola che ha una biodiversità unica e con il più ricco patrimonio ecologico al mondo, con foreste pluviali primarie, montagne di 3000 m, altopiani semidesertici, colline con vigneti, infiniti terrazzamenti a risaie, spiagge bianche, barriere coralline e fiumi inesplorati.

Il tutto con più di 50 tra parchi e riserve nazionali, molti dei quali patrimoni mondiali dell’Unesco.

Poi loro, gli animali, primi su tutti i lemuri: in 15 giorni ne abbiamo visti a centinaia, di tutti i tipi, generi, colori, forme, ovunque e sempre.

Ma anche rettili, anfibi, uccelli, camaleonti, serpenti, farfalle, rane, pipistrelli, gechi, coccodrilli e squali.

Il Madagascar, l’isola rossa, molti dicono che tra non molto a causa di disboscamenti ed incendi diventerà solo una pezzo di terra arido e senza vita, una lembo di terra, rosso, in mezzo all’oceano.

madagascar perché

Io non ci credo, anche perché oltre a mostrarci tanti animali unici, la nostra guida e’ stata in grado di farci arrivare in quella parte del Madagascar poco conosciuta e turistica, la parte magica e spirituale, mista a stregoneria e leggende.

E più mi spiegava tutte queste cose più leggevo nei suoi occhi, dalle sue parole e dal rispetto che ogni giorno per venti giorni ha mostrato per il più piccolo animale o pianta, la passione e l’amore che queste nuove generazioni provano per la loro terra.

Non più una terra solo da sfruttare per arricchirsi ma soprattutto una terra da rispettare e preservare e su cui investire perché li è il loro futuro…perché quella è la LORO terra!

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