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La sera con l’agenzia dell’Orient Gate Hotel di Wadi Musa prenoto un’escursione al Wadi Rum.

Il programma è:

“Pulmino che mi viene a prendere direttamente all’ostello, escursione tutto il giorno, cena tipica Beduina nel deserto, notte in tenda sempre nel deserto e la mattina dopo aver fatto colazione ritorno a Wadi Musa”.

Wadi Rum o Uadi Rum, famoso per essere stato la base operativa di T.E Lawrence, il leggendario Lawrence d’Arabia, durante la Rivolta Araba contro gli Ottomani nella 1° Guerra Mondiale.

L’ufficiale Britannico l’ha definito “Vasto, Echeggiante e simile ad una divinità”.

Chiamato anche ” Valle della Luna”, il Wadi Rum è un deserto, una valle scavata nei millenni dalla scorrere di un fiume.

Le oltre 30.000 incisioni rupestri, petroglifi e raffigurazioni su roccia testimoniano insediamenti umani già nel 8.000 a.c..

Testimoniano anche che il “deserto”  è stato nel corso dei secoli un posto fertile e rigoglioso, famoso per gli uliveti e i vigneti.

Arriviamo da Wadi Musa con in pulmino e all’ingresso del Camp dell’agenzia ci fanno salire su Jeep 4×4.

Il deserto è come un Parco, gestito dai Beduini, la tribù che sempre ha vissuto qui.

Giriamo tutto il pomeriggio in questo deserto tra alte montagne e formazioni monolitiche rocciose, alte anche 1800 metri.

Con profondi canyon, archi e ponti naturali, forme plasmate dal vento, colori che vanno dal giallo, al rosso, dal bianco al marrone.

Ci dicono che anche se il Wadi Rum è un deserto e ci sono solo piccole piante ed erbe, vi si trovano molte specie animali endemiche come stambecchi, lupi, volpi, gatti del deserto, orici, cammelli e capre.

Me l’aspettavo diverso ma non per questo sono rimasto deluso.

Non ci sono le dune come il Sahara ma montagne di rocce da tutte le parti, un assordante silenzio infranto solo dal vento, un posto senza tempo e incontaminato.

Quando inizia a far notte andiamo in un Camp in mezzo al deserto, adibito con 3 tende, una è la cucina, due per dormire.

La sera mangiamo a lume di candela sotto le stelle la tipica cucina beduina.

Poi davanti al fuoco rimaniamo fino a mezzanotte ad osservare il cielo, fumando il narghilè, bevendo del te e ballando nel deserto al suono dei bonghi.

La notte sotto la tenda

A dormire siamo io e altri 5 turisti, due Svedesi e 3 Giapponesi, per niente socievoli e loquaci.

La mattina dopo aver fatto colazione con il pulmino ci riportano a Wadi Musa.

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